mercoledì 15 gennaio 2014

06/01/14 - 09/01/14 - Kolkata, INDIA

Il 5 gennaio arrivo a Bangkok e mi ritrovo per l'ennesima volta in Khaosan (again..). Mi dirigo all'aeroporto dove conosco Heidi, unaa ragazza finlandese in viaggio anch'essa verso Calcutta (o Kolkata). L'India la conosce bene ma comunque è abbastanza coraggioso per una donna sola (pure bionda) partire per questo paese. Arriviamo a notte fonda, ora che ritiriamo bagagli e sbrighiamo le pratiche per il visto sono le 3. Rickshaw (tuk tuk) verso Sudder Street, definita dalla guida la cosa più vicina ad una zona backpacker in Calcutta. Con queste premesse mi inizio ad aspettare una sorta di Khaosan road in miniatura...che errore!!! L'India non è la Thailandia (e questo concetto tornerà ricorrente più volte..), poco ma sicuro. La via si rivela un insieme di palazzi fatiscenti con le serrande abbassate. A fare da contorno abbiamo: illuminazione quasi assente se non per alcuni led malfunzionanti, veicoli scassati ai lati, nebbia inquietante e branchi di cani urlanti. Nessuno per le strade. Ricordo bene la sensazione... sembra di essere in un film quale Sin City o Max Payne ma anche un Resident Evil... Il taxista ci smolla li, iniziamo a bussare alle varie serrande finchè qualcuno ci apre..rimediato da dormire per la prima notte, salvo! Il posto è atroce, più tugurioso di una prigione (scoprirò che questo è piu o meno lo standard)..ma almeno posso tirare il fiato e iniziare a scoprire la città con calma. Ma cominciamo dal principio.. cosa so di Calcutta? Non molto a parte qualche vecchia reminescenza d'infanzia che torna ora alla mente. Elenchiamo: gente con la lebbra morire per le strade, Madre Teresa, Inglesi sbranati dalle tigri (la regione è nota con il nome di Bengala..Mowgli insegna). Bene, tutti e 3 i concetti sono errati o superati: Madre Teresa è morta, gli Inglesi e le tigri non ci sono quasi più e anche la situazione di povertà estrema era dovuta all'immigrazione di massa di persone provenienti da regioni che hanno ottenuto la secessione dall'India (Bangladesh, Pakistan). Oggi la povertà è ancora presente e visibile ma non è a questi livelli.
Colazione in un posto "easy" per iniziare.. baretto pulito e pure col wifi. Colazione da campione a base di doppia Aloo Paratha, probabilmente uno dei miei cibi preferiti, una sorta di piadina sfogliata soffritta e ripiena di patate (aloo) accompagnata da yogurt fresco. I prezzi sono il 50% di quelli dei cafè nord-thailandesi con menù semioccidentale, ottimo! Scoprirò poi che i prezzi dei ristoranti locali sono estremamente più bassi, si può fare un pasto supercompleto a meno di un euro, ma a questo doppio livello di prezzi farangs vs locals ci sono già abituato e non mi stupisco.
Si parte con un giro panoramico dei dintorni. Diverse cose da segnalare ma piuttosto che dirvele a parole vi elenco le foto.

Creepy!
Human Rickshaw, only in Kolkata.
<3
My neighbours! Nights are crazy...
Le scene delle foto, assurde a prima vista, sono qui la normalità..dopo un pò non ci si stupisce più. Ah si, un'altra cosa. E' vero, gli indiani ti fissano, ma passeggiando con una finlandese a fianco a me mi considerano poco.. tutti gli occhi sono puntati su di lei manco fossimo dentro il sogno di qualcun'altro (Inception, ricordate?). 
Ci dirigiamo in metro a sud, verso il tempio di Kaligat, dedicato appunto alla dea Kali, colei in grado di distruggere i tuoi nemici. Il tempio trasuda energia, la folla urla e implora in direzione della dea dal viso nero senza lineamenti e con 3 occhi rossi. Nel retro è pieno di sangue, di tanto in tanto qualcuno porta dal mercato un capretto nero da sacrificare per chiedere, suppongo, favori alla dea. Aspetto il prossimo turno... (mi informo sul costo delle capre, 50 euro). Nella foto potete vedere il post-esecuzione. La carne delle capre viene elargita in una mensa ai poveri mentre i resti sono spartiti da dei cani fetidi.

Immagine forte. 
Pochi passi fuori dal tempio e ci ritroviamo in un fiumiciattolo super fetido che scopro essere uno dei rami del delta del Gange. Bello :)


Il giorno dopo si aggiunge a noi anche Karim, un ragazzo conosciuto a Pai con cui ero in contatto! Andiamo a cazzo in direzione nord verso un famigerato mercato in una zona interessante. Ci perdiamo in un quartiere del popolino in cui le attività commerciali si sviluppano tutte intorno ad una stretta via senza traffico. Mi rendo conto che oltre alle tantissime e interessantissime botteghe di artigiani ci sono anche parecchie "case chiuse". Sembra di essere nel medioevo, anzi no, ecco...mi sembra di essere ad Approdo del Re (per chi ha letto/visto il trono di spade), è proprio così che la immaginavo!!! Vorrei fare mille foto ma la gente ci guarda con faccia incredula, come se non avesser mai visto un occidentale prima d'ora. Viene spontaneo quindi non fermarsi... se fossi stato da solo non sarebbe stato facile reggere la pressione psicologica di centinaia di persone che ti fissano come se ti stessero per assalire!
Dopo varie peripezie raggiungiamo il mercato, o meglio raggiungiamo solamente la sezione "frutta" del mercato, o ancora meglio solo la sezione "arance e ananas" del mercato.


Dopo un pò non ce la facciamo più a stare in questo marasma di gente, veramente veramente troppa.. E non solo qui, è cosi in tutta la città... 12 milioni di persone in uno spazio ristretto con pochissimi mezzi pubblici. I clacson sono continui e ti danno alla testa, il traffico allucinante. Inoltre molti ti salutano, alcuni cercano denaro altri solo per chiederti di dove sei. E' un ritmo troppo allucinante, dopo 3-4 ore sei completamente rintronato. Trovo un pò di conforto solo nel bar citato prima o in camera, ma anche qui il caos in qualche modo continua. Tubi che perdono, allagamenti, suoni dalle stanze vicine, bambini che cantano in coro sotto la mia finestra e tanto altro.

BEEEEEP

Crowded
Durante i vari spostamenti vado di ottimo cibo locale e di Chai Tea, 3-4 al giorno. Non sapevo assolutamente di questa cosa...ma a quanto pare è la bevanda nazionale! Chai everywhere!

Il the viene servito in tazzine di ceramica usa e getta. Non sono piu cosi convinto che siano realmente usa e getta...secondo me qualcuno le raccoglie e le ricicla..per il dispiacere del mio stomaco.
Love this one
Ultimo giorno vado in solitaria nella zona più centrale, ricca e borghese, a vedere il monumento costruito dagli Inglesi per la regina Vittoria, impressive. Quasi per contrappasso poi mi dirigo verso la casa di Madre Teresa per capire che roba è. Sono stato li intorno solo pochi minuti ma la mia impressione è stata quella di un edificio-roccaforte con qualche suora spaurita in un immenso quartiere islamico. Un appunto, per quanto io qui racconti la mia visita in termini di "gita verso X" o "visita al monumento Y" Voglio sottolineare che lo spettacolo, qui in India, viene dalle strade e dalle persone. Ci sono talmente tante cose aliene rispetto al nostro mondo che si rimane continuamente rapiti.. come essere in un film o in un libro. E' difficile raccontare la sensazione, andrebbe vissuta.

When the English ruled the world
Decido di lasciare Calcutta, it is too much :) Destinazione Varanasi ma con tappa intermedia di mezza giornata a Bodhgaya, il luogo in cui Buddha ha ricevuto l'illuminazione. Vado in treno notturno, un'esperienza particolare su cui mi soffermerò meglio magari nei prossimi post :)  
Feeling generale fino a qui ottimo! Sono ancora nella fase "wooow", quindi è sicuramente destinato a cambiare a breve, anche troppo a breve come vedrete presto :P

Nessun commento:

Posta un commento