Ko Tao è un'isola abbastanza piccola, la si esplora velocemente. E' molto famosa per essere La Mecca dello Scuba Diving..è incredibile il numero di scuole che ci sono sull'isola. Inoltre Ko Tao ultimamente sembra aver rubato lo scettro a Ko Panghan come meta dei pellegrini con lo zaino.
Paninazzi al porto |
Appena arrivo inforco uno scooter e parto con zainone e corredo alla ricerca di un buon posto per dormire: missione fallita, mi sistemo solo per la prima notte in un ostello scrauso. In poche ore ho già esplorato tutte le strade principali..per me questa è un'operazione fondamentale da svolgere: costruirmi dei punti di riferimento mi fa sentire meno estraneo al posto in cui mi trovo. Tuttavia mi rendo conto che ripartire ancora una volta da zero in termini non solo di luogo ma anche di compagnia è quantomeno un pò deprimente. Tuttavia sono ben preparato a questo, anche se inizio a sentire la voglia di trovare un posto in cui stabilirmi per più tempo. Vedremo.
Mattina seguente colazione con super torta (il mio corpo sente sempre più il bisogno di cibo solido potente..il cibo thai non mi sfama, è un tipo di dieta troppo differente dalla mia) e a seguire direzione Freedom Beach,. La spiaggia è carina..inizio finalmente a fare un po di snorkeling serio.
Non contento mi dirigo anche a Coral Bay in compagnia di una coppia di inglesi conosciuti per strada. E qui noto in lontananza un'isoletta chiamata Shark Island (nome incoraggiante..), non saprei dire la distanza ma sento una scarica di adrenalina che mi conduce inevitabilmente a tentare la traversata. Saluto gli inglesi, carico tutto l'equipment nella borsa isolante e parto a nuoto. A metà traversata, in mare aperto senza visibilità del fondale, iniziano a venire i pensieri da paranoia (e se arriva uno squalo lol?). Tuttavia so che se ti fai prendere dal panico sei spacciato. Dopo circa 30min (di cui solo max una 20ina in mare aperto) raggiungo l'isola.
La traversata vista da Shark Island!! |
Punto di approdo. Ma..ma..quella è una capanna! |
Capanna 1 conquered |
Mi avvicino alla seconda capanna, completa di tetto, finestre e cazzi vari. Per raggiungerla c'è una scala in bamboo che mi sembra però molto vecchia e scassata.
Capanna 2. Mi sembra di essere nelle serie di LOST... |
Provo a salutare ma non risponde nessuno...tento il bamboo ma troppo rischioso, la roccia sottostante è totalmente liscia nel caso in cui dovesse cedere. Decido di provare l'arrampicata in un passaggio laterale. Trovo un percorso quasi agibile ma comunque molto rischioso senza corda (infatti mi rimane un pezzo di roccia in mano..). Devo dire che l'aver fatto arrampicata quest'estate mi ha reso più pazzo ma sicuramente più conscio dei miei mezzi. Alla fine mi tocca rinunciare anche all'arrampicata, il percorso presenta passaggi in cui si è in equilibrio con un solo punto di appoggio e non voglio/posso correre rischi in un posto del genere da solo...
Cazzo c'è in sta capanna del piffero??? Un eremita? Un Buddha? Un tesoro? Questa cosa mi perseguiterà a lungo!!! Terminata l'avventura rinuoto a Ko tao dove mi rendo conto che la borsetta isolante ha fallito miseramente il suo unico compito: tenere asciutte le cose. Bestemmio neanche tanto...ma cellulare e fotocamera completamente andati. Risaluto gli inglesi e parto in preda ai morsi della fame in un locale vegan segnalato sulla mappa. Il posto, "Avalon Teahouse e Vegan Kitchen", isolatissimo nella giungla, è una treehouse gestita da una ragazza inglese. Mi mangio un buon burger di fagioli ed un the fatto con un erba che ricorda il limone. Mi viene data una dritta anche su un bungalow dove dormire a basso costo: "The Earth House".
La struttura è un piccolo insieme di bungalow in bamboo nella giungla con annesso bar. Prendo una capanna..è davvero basica, non ha manco la serratura, ma molto pittoresca, praticamente è come dormire all'aperto. Doccia all'aperto con acqua fredda ovviamente. Il bar si rivela essere frequentato quotidianamente da un gruppone di ragazzi finlandesi che fanno spola continuamente tra l'isola e la madrepatria. Ci beviamo qualche birrozza ogni sera. Resto due notti.
Nella capanna mi fanno compagnia due gatti che vengono spesso a trovarmi oltre a qualche formica e geco. Per il resto è abbastanza sgombra da insetti (zanzariera è d'obbligo però per non beccarsi la Dengue). E' bello notare che più passa il tempo e più mi sento a mio agio nella natura tropicale. Ecco qualche foto con la webcam del netbook, mi sono giocato tutti gli altri miei supporti tecnologici.
Playing with my cat |
The hut! |
Concludo dicendo che l'isola è una Ko Phangan con forse un pò più verve e fondali migliori. Ci sono inoltre tantissimi espatriati che qua hanno un attività (dove lavorano però con orari molto più rilassati che in europa...) o sono nelle scuole sub. E' inoltre incredibile quanto sia facile ritrovarsi tra amici in quanto è molto piccola, dopo tre giorni ero già perfettamente a mio agio ovunque.
Ah dimenticavo, ho capito che prima della fine del viaggio avrò distrutto tutto quello che ho con me! :)