giovedì 30 gennaio 2014

15/01/14 - 18/01/14 - Agra e Jaipur

E via! Ancora una volta treno notturno..! "Dormitona" sul treno.. e stavolta devo condividere la minuscola cuccetta con la nuova chitarra.
Arrivo ad Agra scoglionato, deposito tutto l'ambaradan in stazione e vado a vedere l'ultrafamoso Taj Mahal. C'è da dire che a parte il monumento la città è uno schfo, i prezzi sono alti ed è pieno di turistici classici "molti soldi-poco tempo" sempre pronti a regalare rupie a pioggia nelle varie truffe. Mi apposto in un ristorante per fasre partire bene la giornata.. omelette col formaggio e toast marmellata. Prendo coraggio e pago le 750 rupie (9 euro) di ingresso al monumento. E' un freddo cane e il tempo è una merda, il risultato è che non mi godo l'esperienza per niente..e anche l'economicissima fotocamera si rifuta di fare foto decenti con questo cielo plumbeo.

Plumbeo Taj
Ci sono tantissimi turisti indiani nel monumento: loro pagano solo 20 rupie per entrare. Vengo preso di mira da parecchi gruppetti di ragazzi che mi chiedono foto continuamente. Eccone una :)

With a "friend"
Decido che ne ho già abbastanza e mi dirigo di nuovo in stazione; Agra non ce la può fare. Next destination Jaipur, la capitale del Rajasthan, il desertico e pittoresco stato in cui ho intenzione di svernare per un pò. Si parte; dal finestrino noto bene come il clima sia totalmente identico a quello padano autunno-invernale..na tristezza! Treno super fast, solo 3 ore. Con mia sorpresa mi rendo conto che a Jaipur invece il clima è invece diverso, molto più secco e tollerabile! Con Jessica, una ragazza conosciuta sul treno, mi dirigo alla ricerca di una guesthouse.. Perdiamo un sacco di tempo e forze, visti gli zainoni, con gente e taxisti che ci vogliono propinare strutture di amici/parenti in cui ricevono commissioni...qui è tutto basato su corruzione e favoritismi. La regola d'oro è: mai fidarsi dei taxisti, neanche per chiedere un informazione. Inizio a fare di testa mia e ci dirigiamo a piedi per i fatti nostri. Per puro culo troviamo una guesthouse davvero ottima, con un'atmosfera super shanti e pure con un dormitorio. Le giornate successive giro abbastanza per Jaipur ma sinceramente non mi entusiasma troppo... ho le palle piene delle grandi città e del casino colossale. Tempo qualche ora e la testa mi esplode a forza di clacson.. C'è da dire che che il centro non è male, un enorme bazaar tutto dipinto di rosa (Jaipur è detta infatti "pink city") in cui inizio a intravedere le caratteristiche tipiche del Rajasthan: colline aride, gente con baffoni e turbanti, fortini e palazzi colossali di Maraja ormai defunti. Gli unici miei acquisti sono un paio di scarpe "da corsa" per riprender un pò l'allenamento estivo e uno scialle bianco da mujaedin da avvolgere intorno la testa.

Rajasthaaaan!

Pienissimo di tuk tuk della piaggio... sembra di stare a casa!!!
Anche gastronomicamente faccio alcune interessanti scoperte, il Lassi e un piatto tipico di questa zona detto Gatta Masala. Il lassi è una specie di yogurt leggermente formaggioso e zuccherato da mangiare come dolce. Seguendo la guida vado al bar "Lassi Wala" in quanto è scritto che sia il migliore..ma quando arrivo li noto che ci sono 4 Lassi Wala uno attaccato all'altro e uno clone dell'altro (very indian)! Il Gatta Masala è invece un piatto a base di polpettine di ceci e superspezie in una salsa (speziata). Con il termine "masala" si intende un insieme generico di spezie..un poò come dire curry insomma.. Il piatto mi piace davvero molto, tanto che lo provo in due-tre ristoranti di livello diverso per capire se la differenza tra locali budget e top-end sia solo di prezzo o anche di sostanza. La mia conclusione è che i ristoranti di medio livello hanno spesso qualità elevata e prezzi contenuti..sono questi i ristoranti che finisco per frequentare durante il viaggio; poco street food in India per me. Altra nota gastronomica: lo stato del Rajasthan è quasi completamente vegetariano, si trovano pochissimi ristoranti che offrono carne (di pollo). I viaggiatori non si lamentano, anzi, qui riescono ad apprezzare piatti super gustosi che da noi non vengono neanche considerati (legumi, salse, polpette e hamburger veg, ecc...) in quanto la carne prevale sempre su tutto il resto a livello di scelta..tanto che nei ristoranti italiani non si trova altro come main course.

KFCHicken-.- e vi spacciate per VEG ora.. mavaffanculovah

Se magna gratis fuori da un tempio!
Il tempo che non sto in città lo passo sul tetto della guesthouse, arredato con amache, cuscini, fuoco sacro (shiva eye), cucina. Gli ospiti occidentali e jappo sono relativamente pochi; le rimanenti persone sono indiani davvero in gamba che lavorano nella GH. C'è persino un Baba, che dorme sul tetto ed insegna yoga. Finisco per passare le sere intorno al fuoco col baba e in cucina ad osservare la preparazione dei piatti indiani (tempestando di domande il cuoco). Comincio finalmente ad avere un'idea un pò più precisa di come preparare chapati, naan, paratha, dals e veg curry. 

Baba Macrodug vinfusing Shiva power to the food!

Extreeeme!!
Bela foto.. :)
Voglio sottolineare che qui in India la presenza di occidentali è molto limitata se confrontata al SE asiatico; se siete viaggiatori indipendenti che non hanno voglia di troppi compromessi vi ritroverete a passare molto tempo in solitaria...molto difficile fare gruppo. In particolare le serate le si passa nelle guesthouse, mai in giro, chiaccherando con gli indiani che lavorano qui. Per quanto questo sia piacevole (ed utile ad apprendere usi e costumi!) la differenza culturale e le difficoltà di linguaggio restano per cui la sensazione di "solitudine" in parte resta. Ovvio che se si viene in India solo per stare in posti come Goa, Rishikesh o nella Paravati Valley si è insieme a tanti altri occidentali per cui questo discorso viene un pò a cadere.. ma non si può dire che quella sia la vera India (per quanto piacevoli siano questi posti!!!). Personalmente me la passo shanti, ma senza l'esperienza dei 3 mesi precedenti magari sarebbe stata molto dura adattarsi a questo tipo di viaggio. Resta tuttavia inevitabile, avendo tanto tempo per far frullare la mente in solitaria, pensare, seppur in maniera rilassata, alla propria vita "precedente"... alle persone, ai posti, ai momenti (belli e brutti), al lavoro, agli errori e ovviamente al futuro.
Au revuoir!

Jaipur to Pushkar on local train. Si rompe il treno...




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