domenica 5 gennaio 2014

16/12/13 - 5/01/14 - Tacomepai

Durante la settimana scorsa ho soddisfatto uno dei miei obiettivi: dare una svolta differente al viaggio che sto compiendo, in quanto non ne potevo più di stare e seguire i soliti tracciati turistici. Grazie alla moto ho potuto esplorare borghi sperduti e vedere meglio la vita lontano dalle città e dai luoghi turistici anche in thai. La prossima mossa è di andare a vivere come volontario in una fattoria di permacultura biologica vicino Pai (ohh Pai :)) per un pò e vedere come butta. Riparto in motorello per Pai, 140 km di tornanti ad alta quota..parto in ciabatte e mezze e maniche e arrivo mettendomi addosso tutti i vestiti che ho! Si crepa di freddo!
Arrivo nella fattoria "Tacomepai" di Lunedi, durante il secondo giorno del festival celebrato qui per la fine della stagione di raccolta del riso. Vengo catapultato in un mondo agricolo che mi entusiasma: la fattoria è enorme e formata da tanti diversi "edifici" (chiamarle capanne è più adatto) disseminati in mezzo al bosco. La cucina è sicuramente il luogo più pittoresco oltre che a essere il centro di aggregazione. Gli altri edifici pubblici sono la "Classroom", la "Library", la "Yoga house", il "Blacksmith". Oltre a questi c'è la casa in cemento dove vive il proprietario con famiglia. Mi viene assegnato un bungalow superbasico, costo 2 euro e 50 + 75 cents per TUTTI i pasti.

Home sweet home

Spifferi

Ma passiamo alla review della festa prima di continuare con la vita da farm. La prima sera lo show è composto da un balletto in costume degli alunni della high schiool locale oltre che diversi musicisti thai che suonano canzoni popolari. La serata passa easy bevendo birra di ginger e vino di riso con papaya, tutto homemade. Intorno al fuoco inizio a stringere con gli altri farangs volontari. Bello notare che ci sono diversi ospiti venuti da Pai e anche tanti Thai locali. Finito lo show si comincia con le jam session, mi butto in mezzo anche io, non conosco molti pezzi da chitarra classica ma seguire gli altri non è un problema.
Seconda serata procede con uno show di una comunità giapponese che vive vicino a Pai (il "moon village")..show superenergico e tutti a ballare! Bello vedere thai, giapponesi, farangs, bambini di etnie varie all togheter.

Moon village performing. Crazy!
Finite le giornate di festa inizio a entrare un pò più nella logica della fattoria. Scopro che in questa stagione, essendo secca, non c'è molto da fare nei campi..il riso è già stato tutto raccolto! Le principali mansioni sono quindi di mantenimento della farm, del porcello e dei campi, spaccare la legna, costruzione di roba in bamboo (solar dehydrator per fare la frutta secca in particolare), raccolta del cibo e ovviamente cucinare. Le prime giornate combino poco, vado spesso in città a cercare vestiti pesanti perchè di notte è un freddo da spavento.. Piano piano mi compro camicione flanella, felpa, sciarpone e giacca trendy (pagata solo 4 euri!). Di notte mi devo mettere tutto addosso, berretta e guanti compresi, perchè è come dormire all'aperto con molta umidità. 

Alcuni dei campi di riso
Messer porcello, detto Piggy!
L'ambiente principale, zona esterna (la cucina!)
In pochi giorni inizio ad interessarmi sempre più della cucina, quanto mi è mancato cucinare... Tuttavia gli ingredienti mi sono completamente alieni, quindi mi limito, con gli altri, a seguire gli ordini di Chan, che, insieme a Sandot, supervisionano i volontari. Il cibo è strettamente vegan e si cerca di utilizzare il più possibile gli ingredienti della fattoria minimizzando gli acquisti esterni. Il cibo, in questi primi giorni, è composto essenzialmente da quantità enormi di sticky rice (riso colloso..ottimo..) accompagnato da zuppe varie e papaya salad. E' veramente istruttivo cucinare questa roba, imparo molto sul cibo thai..cucinare con ingredienti quali taro, lemongrass, ginger, banana flower, mustard green, papaya, passionfruit diventa sempre meno misterioso.

Cibo thai vegan strabuono.. Tutti in fila :)

Lavandino homemade. Si evitano prodotti chimici, plastica ecc ecc.
Si cena verso le 7 e si rimane la sera, fino le 10-11, intorno al fuoco a raccontare minchiate, suonare e bere tante tisane di ginger e lemongrass. I primi giorni c'è parecchia gente, credo sulle 25 persone, ma poi, finito il festival, rimaniamo un gruppo sulla 15ina stabile..tanto che rimaniamo praticamente tutti insieme fino a gennaio, quando lascio la fattoria. Questo periodo relativamente lungo da la possibilità di conoscere molto meglio le persone e condividere con loro tantissimi momenti di lavoro e sollazzo. Il problema è che diventerà sempre più difficile abbandonare la fattoria..lentamente infatti si creerà un ambiente molto familiare. Fortunatamente le persone qui presenti non corrispondono alla classica figura del 21enne backpacker venuto in thailandia per devastarsi e fare festa diviso tra spiagge e luoghi superturistici. Siamo tutti grandini (alcuni con bambini piccoli) suddivisi tra persone interessate nell'agricoltura/autosostentamento, meditazione/yoga, vita comunitaria/squats e musica/droghe (lol :P).

Every night
Dopo circa 5-6 giorni succede che i due "supervisori" se ne partono per la Malesia a tenere un corso di permacultura; in pratica ci lasciano in mano la fattoria.. Amy gestisce tutti alla meglio, io di mio, avendo preso confidenza con la cucina, mi metto sempre di più ai fornelli (o meglio, ai falò..) fino a diventare la figura di riferimento del cibbo. Inizio a sperimentare, parto una sera con falafel e mochi (dolce morbido di farina di riso ripieno) ed a breve mi convinco ad utilizzare il forno a legna. In poco tempo inizio a produrre panini, focacce genovesi e pugliesi, bruschette a gogo...tanto che diventa una routine, da buoni occidentali non riusciamo più a stare senza pane manco un giorno..d'altronde si sa, il pane caldo appena sfornato è irresistibile. Mi coprono tutti di ringraziamenti e fa piacere dopo vari mesi di cazzeggio non lavorativo tornare a essere veramente utili per qualcuno che non sia me stesso. Particolare: cucinare con successo per dei bambini è stato particolarmente gratificante. I pomeriggi li passo quindi a fare la spesa in paese, farine e olii principalmente, e panificare ogni giorno 2-3 kg di farina. I ragazzi in genere preparano il companatico.

Impastando..
...e infornando

Breeeead!
^_^
Anche i falafel sono rimasti impressi, ci ritroviamo nei giorni successivi a prepararne di nuovi e in varie versioni più o meno hamburgerosi e accompagnati da mayo vegan e hummus. Pepe si associa alle redini della cucina (fortuna..) insomma nel giro di pochi giorni siamo passati da una cucina 100% a una mediamente occidentale, principalmente italiana con sfumature mediorientali e centramericane. Essendoci un sacco di cibarie ogni giorno, ed essendo io sempre in cucina, mangio a ritmo continuo e alla fine dell'esperienza la panza è lievitata non poco :)

Yumm...
Gnamm...
Sotto le feste natalizie i ritmi ritornano blandi. Passo molto tempo in paese a degustare the, caffè, torte e cibi etnici. Pai (ma anche Chiang Mai) è una sorta di paradiso culinario..tantissimi ristoranti di ogni genere a prezzi bassi. In paese c'è meno gente rispetto alla mia prima visita di due mesi prima: in questa stagione il grosso va al sud nelle isole per il clima meno piovoso. Cambio anche i locali serali, il Sunset Bar è troppo freddo per passarci le serate, quindi finisco spesso all'Edible Jazz dove ci sono sempre jam session "open mic" improvvisate. I locali sono tutti all'aperto quindi l'unico modo per riscaldarsi sono i falò, presenti quasi ovunque. Ogni sera che scendiamo in città ci sono concertini, jam session e cose così...l'atmosfera è fantastica, completamente diversa da quella dei pub "con concerti" italiani. Qui è tutto molto più easy e rilassato, se vuoi sali sul palco e suoni. I gruppi "veri e propri" fanno cose particolari: dal tradizionale thai a un tribale jappo passando per un flamenco kazako-cinese..
Il 24 dicembre il clima ritorna a essere più mite, di giorno si sta in pantaloni corti e anche la sera è sopportabile. Il giorno di Natale, per combattere la nostalgia, decido di preparare le tagliatelle al sugo di pomodoro e fagioli fatte in casa. Ore di lavoro per due kili di pasta, un lavoraccio!! A pranzo siamo solo in 10 ma ce le finiamo..

Nonna look!
Buon natale :D
Per quanto la mia esperienza qui è fortemente incentrata sul cibbo ho fatto anche qualcos'altro eh :D Un giorno sono andato a fare trekking nel canyon, davvero bello.. altre due volte sono andato con i ragass a "newland", un terreno nostro, ma isolato, in cui abbiamo raccolto verdure e frutti vari.

Trip to newland!

Raccogliendo papayas..ormai sulla testa
Back to the canyon!
Dopo 20 giorni in cui ho viaggiato col motorello vedo che questo inizia a trasmettermi brutte sensazioni..d'altronde 1500 km non son pochi. In particolare la plastica è tutta crepata per le vibrazioni subite durante i viaggi.. ho provato l'attak ma aiuta solo temporaneamente. Il 27 dicembre decido quindi di tornare a Chiang Mai, solo per una notte, a restituirlo. Ecco che dopo aver svalicato, a soli 30 km dalla città si ribuca la ruota.. non solo la camera d'aria, ma anche il copertone, aperto come una cozza. Pago quasi 20 euro da un meccanico per strada e riporto finalmente sto trabiccolo dal padrone. Torno a Pai in minivan, questa volta soggiorno in paese alla scuola circense per vedere come funziona..non ho fortuna, niente corsi, preso dalla nostalgia ritorno in farm :) Il paese è stato nel frattempo preso d'assedio da migliaia di turisti Thai, che hanno le ferie in questo periodo..non riesco a rimediare uno scooter per i trasferimenti farm-paese e quindi mi tocca spesso fare l'autostop.
Capodanno: giornata passare a panificare a gogo e finalmente, la sera, andiamo tutti a una festa Psy-Trance nel bosco (il delirio...).

2014!
Concludo... ancora una volta un intervento molto descrittivo...che a malapena riassume la superficie delle esperienze vissute. In particolare ho sorvolato sui tanti e profondi rapporti che si sono creati con le persone più disparate, non perchè non importanti (ovviamente), ma perchè penso sia difficile trasmettere a terzi le sensazioni vissute. Ho conosciuto in farm persone super interessanti, spero, almeno con una parte di loro, di mantenere rapporti nel futuro. Se non avessi preso il volo per l'India credo che sarei rimasto qui ancora abbastanza a lungo... d'altronde i discorsi serali vertevano spesso sull'India e quindi era come già esserci in parte.
Penso che questa esperienza sia stata fortemente significativa e potenzialmente in grado di essere un seme verso direzioni nuove anche una volta tornato. Fino ad ora, in questo viaggio, ho già avvertito dei cambiamenti, ma tutti relativamente "interni" alla mia persona. Ora invece si comincia a delineare anche qualcosa di pratico. Sul treno notturno per Bangkok ho iniziato a scrivere una serie di buoni propositi per il ritorno, troppo presto per parlarne ma ovviamente è incluso il continuare l'interesse verso il PANE :D

GOODBYE TACOMEPAI, HOPE TO SEE YOU AGAIN MY FRIENDS!!!!! <3











And now.. India










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