E via... viaggio in autobus direzione Bikaner. Tragitto lungo, caldo e polveroso. Arrivo di notte, la città è molto più grande di quello che mi aspettavo. Mi lascio trascinare da un tuk tuk fino alla guesthouse dove rimarrò come volontario per quasi una settimana.
Come al solito scopro che lasciarsi andare alle aspettative è una cosa sbagliata. Infatti mi aspettavo una sorta di resort nel deserto con lussi annessi e connessi mentre mi ritrovo in una guesthouse, seppur grande, di periferia con target prevalente verso i turisti indiani long-term. La colpa non è mia ma del fatto che il tutto viene presentato in modo molto mieloso e direi anche distorto sul sito...ad esempio è vero che il boss ha due resort nel deserto ma uno è al momento chiuso e l'altro in costruzione. Lascio correre per vedere cosa mi aspetta..l'arrivo è comunque caloroso, a cena mi aspetta il boss, la moglie e 2 ragazze (Sarah e l'altra, abbastanza scoppiata, di cui non ricordo il nome) anch'esse volontarie. Scopro che c'è un giro molto grosso di volontari attorno a questa struttura grazie al fatto che ha un sacco di review sul sito workaway.
Vengo sistemato in una camerata basica (acqua fredda obviously) ma tutto sommato funzionale a parte i piccioni che riescono ad entrare. Con me c'è un turista di singapore che non so come sia finito qui. Si aggiunge a noi un'altra volontaria, Freya. Dal giorno dopo si comincia a "lavorare". Le ragazze hanno come compito principale quello di dare una pulita alle stanze (il modo in cui si fa pulizia qui fa ridere..una spolverata ai mobili e via!). Essendo io invece abilerrimo con il computer il boss mi mette al posto di comando nonostante io non ne sia felice..vorrei sfruttare questi giorni per fare cose diverse da quelle che so gia fare. Insomma le giornate passano abbastanza tranquille al cazzeggio nella GH, tra registrazione di turisti, manutenzione del pc e promozione della struttura su tripadvisor e siti del genere. Mi ritrovo spesso inoltre a bazzicare negli ambienti della cucina in cui però la gestione è abbastanza ingessata, non mi sento molto a mio agio in termini di libertà di cucinare. Il cuoco, che non parla una parola di inglese, è un servo nel vero senso della parola, non ha la minima autonomia decisionale. Ad esempio per ogni minima mia richiesta mi dice che devo sentire con il boss..che invece è molto easy. Nonostante questi contrattempi mi metto ai fornelli e preparo qualcosa di romagnolo ma con l'impasto del chapati..i cascioni/cassoni/crescioni! Non avendo pomodoro e mozzarella li farcisco con un soffritto di patate lesse schiacciate, carote, cipolla e spezie varie.
taste of romagna.. |
Altri tentativi culinari nei giorni seguenti riguardano insalata semplice, cosa quasi del tutto sconosciuta in india, e polpette di patate e lenticchie, che vengono però troppo morbide :V Mettendomi ai fornelli riesco in parte da evitare la monotonia culinaria che si ripresenta ogni giorno.. ossia Dahl (lenticchie), Aloo gobhi (patate con cavoli in salsa) e chapati. Sono anche cucinate relativamente bene queste cose, ma non mi accontento così facilmente io :-!
Un altro compito destinato a noi volontari è quello di alzarsi alle 6 per accendere il fuoco con cui si scalda l'acqua per le camere degli ospiti. In pratica si comincia mettendo sterco di vacca nella stufa e poi si resta a sonnecchiare li davanti infilando un ceppo di tanto in tanto.. Fortunatamente, a causa anche del fatto che mi ribecco un altro problema intestinale che mi costringe a letto per un pò, evito spesso questo compito..grazie Freya :P
Dopo le poche ore di lavoro al giorno passiamo il resto delle giornate in città, in cui ci facciamo diversi amici indiani. Un giorno ci ritroviamo in sella a delle moto con due signori...uno parla italiano perfetto, anzi milanese (ebbene si, qua è na roba grossa il business con l'Italia..siamo visti benissimo..anche perchè rispetto ad altri popoli europei ci considerano mezzi indiani, quantomeno nei modi). Andare a fionda nel traffico cittadino è abbastanza da panico..meglio chiudere gli occhi o non pensarci. Andiamo spesso a merendare da "Lalji" e altre pasticcerie del centro; lo stile è indiano obviously, niente a che vedere con le nostre! Noi amiamo prodotti da forno, anche nel contesto pasticcero, gli indiani invece amano dolcetti complessi basati su cose tipo pasta di arachidi, frutta secca e tonnellate ma tonnellate di zucchero..che a tutti gli effetti è una vera e propria assuefazione qua. Interessante questo confronto, devo ricordarmi di fare qualche foto ai loro dolci.
In moto con "Guido" |
Bene, finita la parte introduttiva posso raccontare i due episodi più significativi: la gita nel deserto e il lavoro di rilievo di un monumento (la pazzia..). Il boss decide di accontentarci e portarci tutti e 3 nel suo resort desertico in cui per il giorno scelto è in previsione il montaggio di alcune grosse tende. Diamo una mano a montare le tende, inutile dire come il tutto viene svolto in maniera totalmente casuale e impensabile in contesti nostrani! Picchetti legati e posizionati alla cazzo di cane, tende distanziate e orientate in modo spannellometrico e via dicendo. Oltre il boss sono presenti i due soci che hanno il terreno e altri uomini del villaggio li vicino. Gli uomini iniziano a tirare sguardi predatorii ai fondoschiena e alle trasparenze delle ragazze...cose che qua non sono proprio abituati a vedere.
Working...indian way! |
Pranzo e cena si rivelano molto interessanti.. un sacco di pickles (contorni e salse power), curd (yogurt) e altra roba. Noto non con poca curiosità i ritmi con cui si svolgono i pasti. Noi mangiamo per primi con il boss, a seguire mangiano i soci..praticamente i nostri resti, e a seguire mangiano gli altri disgraziati e infine il cuoco. Stesso criterio lo noto ache nella GH. Non so quale sia il motivo alla base, ma nella mia mente tutto ciò mi porta a collegarlo con il sistema di caste ancora molto potente in india..ma magari mi sbaglio.
Se magna! Annusando i pickles |
yummm! |
Rimaniamo nel deserto per la notte, passiamo la serata intorno al fuoco, faccio alcuni discorsi interessanti con i soci del boss sul lavoro e sull'europa..mi invitano a tornare quando voglio. Beviamo del rum relativamente buono, venduto dai militari mi pare.. di fatto è l'unica serata da capodanno in cui ho visto dell'alcool in quantità non infinitesime. La mattina la macchina si pianta nella sabbia, aspettiamo per due ore il trattore lol.
Fuoco e rum.. |
Dintorni |
Passiamo alla prossima avventura. Durante una delle giornate sonnecchianti salta fuori il padre del boss, un ex militare decorato che ha giocato dei ruoli importanti in un passato ormai abbastanza remoto.. Il signore è ancora molto arzillo, mente sveglia e baffo stile coloniale inglese. Per me è etichettato ormai "l'ascaro d'India" :). In prtica mi chiede di fotografare un monumento ai caduti..presto scopro che lo scopo è quello di costruire una versione alta 5 piedi in argento del monumento. Cioè in pratica dalle mie foto dovrebbero risalire alle misure e alle proporzioni! India style 100%! Faccio del mio meglio prendendo foto da ogni angolatura pssibile immaginabile..inoltre con metro alla mano disegno pure un rilievo alla boia del monumento..roba da matti ma troppo assurda come situazione! Ovviamente, vedendo un signore anziano dare ordini ad un occidentale disgraziato all'interno di un'area recintata, si avvicina una piccola folla ad osservare il tutto. Facendo due chiacchere sulle guerre col nonno-boss noto come sia fiero e "proud" dell'India. Quando gli dico che a Rimini c'è una sorta di cimitero indiano sui caduti della seconda guerra mondiale (cimitero sikh? non ne son sicuro..) ci rimane dalla sorpresa! Il tour continua verso un altro monumento, in cui il superboss ci mostra fiero la tomba di un filologo-eroe italiano di Udine (...) che ha contribuito molto alla cultura di Bikaner. E' tutto cosi paradossale, assurdo e bizantino!
Il rilievo.. |
Verrà benissimo il modellino... |
Dopo quasi una settimana di questo ambiente ne ho abbastanza; il lavoro da svolgere qui non mi interessa particolarmente. Decido di spostarmi a Delhi in quanto è la via principale per le montagne. Prendo il treno e arrivo come al solito di mattina prestissimo..mi faccio portare da un tuk tuk nella zona "turistica", Paraganj, che non è il massimo ma nemmeno uno schifo. Essendo il centro dei turisti low cost si concentrano qui anche tutti i personaggi che cercano di guadagnarci sugli stranieri.
Delhi (paraganj) by night...... |
Ci sono molti ristoranti westeners-style..in particolare io frequento spesso la "brown bread bakery", cafè con wifi, cornetto e cappuccino (non male), dall'ambiente relax in cui posso chiudermi a riccio..e in cui mi inizio a rendere conto sempre più di essermi trasformato, volente o nolente, in un lupo sempre più solitario. Ormai è parecchio che sono in giro, la voglia di fare conoscenze temporanee è ormai defunta..d'altronde, a parte poche persone con cui si lega abbastanza, i rapporti sono superficiali e ripetitivi. Avendo ormai acquisito confidenza verso ogni genere di situazione che sei mesi fa mi sarebbe parsa da ansia o addirittura rischiosa preferisco seguire i miei istinti piuttosto che scendere a compromessi sul da farsi, su dove andare, su dove mangiare ecc.. Mi ritrovo inoltre a pensare sempre più a casa, agli amici, alle passioni e a varie situazioni del passato recente che mi fanno sentire bene (anche cose molto banali..). Ebbene si, sono ufficialmente homesick! Inizio la giornata con l'intento di comprare valanghe di oggetti da spedire a casa l'indomani; finisco per accumulare 15kg di roba, spezie, arazzi e libri in particolare. Per il resto c'è poco da dire, sono stato rapito totalmente dagli acquisti che non ho visto niente se non i mercati. Next destination ormai è decisa: Rishikesh!
Acquisti... |
Nessun commento:
Posta un commento