lunedì 11 novembre 2013

Day 25 - 30 - Pai ohh wonderful Pai

Premessa: prima di partire avevo letto alcune cose su Pai ma non mi aveva colpito troppo. Pensavo addirittura di non includerla nel viaggio. Poi una volta qua, parlando con varie persone che mi dicevano sempre "go to north, go to Pai" mi sono convinto al punto da dedicare a questo posto l'intera parte finale del mio primo visto in Thailandia. Il perchè ve lo racconto a breve.
Da Chiang Mai si arriva a Pai in poco più di 4 ore; mi faccio, ancora una volta, influenzare dalle guide e anche dalle persone che mi raccontano quanto sia "terribile" la strada da percorrere. Mi aspetto chissa cosa... tanto che sul minivan accetto pure una medicina per il mal d'auto da dei ragazzi cinesi (minchia mi sembra di prepararmi ad andare sulla luna). Dopo aver rotto il ghiaccio mi iniziano a offrire di tutto: cibo, acqua, sigarette..! Quando gli dico che sono italiano si mettono pure ad applaudire, che scene lol. Il viaggio procede tranquillo, si rivela si lungo ma per nulla tortuoso...la strada è in condizioni ottimali e le curve sono meno strette di quelle dei nostri passi appenninici. Tanto clamore per nulla, mah! Dopo 4 ore di buio totale l'arrivo in paese è una bella sorpresa: viuzze con tanti locali e tanti stands di cibo ovunque! Il paese è inoltre disseminato di bungalow che rappresentano la principale tipologia di sistemazione qui.
Ma veniamo al dunque.. Pai è un paesino di 3000 anime nella provincia di Mae Hong Son, la più a nord ovest del paese. Ciò che rende speciale questo posto è che da circa 25-30 anni massimo è iniziato a diventare un ritrovo hippie. Più della metà delle persone che si incontrano nel piccolo centro sono occidentali! Beh non posso certo quindi dire che si viene a Pai per stare tra i locali. Detta così si rimane col dubbio, sarà un posto commerciale del cazzo o una figata?
Mi basta fare un giro in centro per capire che aria tira: dopo 10 minuti conosco una coppia coreano-giapponese, Kim e Maya (con cui finirò per chiaccherare quasi ogni giorno), e Jesse, un ragazzo californiano (vegan!) che ha vissuto in Italia e che finisce per caricarmi sul suo scooter e con cui decido di andare in un locale dove suonano musica dal vivo. Per strada incontriamo gente con chitarre, batterie (!) e altro; il tempo di ordinare una birra e l'organizzatore mi chiede se voglio suonare. Toc toc siamo ancora sul pianeta terra? Mai vista una cosa così! Inoltre questo mi ricorda cosa significa viaggiare da soli, piombare in situazioni non programmate che si rivelano sempre una figata. Mi basta una serata per vedere che tutto il paese è così, thai compresi; intrecciare nuove relazioni sembra la cosa più spontanea del mondo qua: la diffidenza non esiste. La serata va al top, ritrovo pure i due ragazzi francesi con cui ho viaggiato, Jon e Surya! Finiamo a cantare intorno ad un falò (presenti un pò in tutti i locali) canzoni in svariate lingue. Il giorno dopo mi sento già a casa, giro per le strade in scooter e mi ritrovo a salutare un sacco di persone.
Ancora più interessanti sono i dintorni di Pai, ci sono varie cose da vedere a breve distanza: 3 cascate, 2 fonti termali, un gran canyon, diversi campi di elefanti e grotte. Soprattutto ad una delle cascate ci si ritrova un sacco di gente dedita a rilassarsi e chiaccherare sulle rocce. L'intera zona, paese copmpreso, mi sembra, sia per le persone che per i luoghi, una bolla isolata dal mondo esterno...potrei definirlo quasi un paese dei balocchi :) Inoltre in città è molto diffusa la presenza di ristoranti con ampi menu vegetariani e salutisti..quasi un 50% del cibo che si trova è veg! Insomma potete capire che per un vegetariano è il paradiso.. Da notare anche che i prezzi qui sono i più bassi di tutta la thailandia. Ad esempio l'ultimo giorno mi son sparato: caffe, yogurt con muesli e frutta, hamburger veg, patatine, insalata healty, hummus e falafel con contorni vari il tutto a 9 euro... insomma mi sono rimesso all'ingrasso hehe.



Healty Food!

Nonostante la mia permanenza qui è di circa una settimana non posso dire di avere fatto troppe avventure. Infatti ho passato gran parte del tempo al cazzeggio tra ristoranti, bungalow di amici, locali, cascate e piscine. Tutto questo in compagnia di tantissimi amici; grazie all'atmosfera di questo paese, dopo un paio di giorni, mi ritrovo in una compagnia stabile di una dozzina di persone un pò da tutto il mondo. Incontro anche il primo italiano in versione backpacker solitario! Un saluto speciale quindi a Alessio, Jon, Surya, Charles, Solene, Moshe, Tamara, Laura, Ben, Lisa. Love u guys, hope to meet u again!
Sono successe davvero troppe cose in una settimana per elencarle... quindi senza ordine cronologico ecco un pò di immagini dei dintorni di Pai.







Bellissimo il fatto che per ritrovarsi tra amici non serva nemmeno il numero di telefono, ogni sera infatti magicamente (grazie alla dimensione del paese) ci si ribecca tutti quanti al Yellow Sun e al Sunset Bar.

Sunset bar e la seconda versione del suo instabile ponte (il primo è crollato dopo un giorno). Un pazzo s'è buttato scooter e tutto dal ponte :)
Lanternata dla ponte del Sunset!
L'unica big adventure l'ho fatta in compagnia di Charles, un ragazzo del Quebec. Raggiungiamo a 60 km di distanza la Lod Cave, davvero magnifica considerato anche il fiume che l'attraversa (su cui mi improvviso traghettatore). Qui inizio a discutere con Charles l'eventualità per le prossime settimane di ribeccarsi e fare una super avventura di lunga durata nella giungla una volta comprata l'atrezzatura. Vedremos. Non soddisfatti proseguiamo il viaggio in direzione del monastero Tam Wau Forest Temple, un cui un ragazzo italiano, Alessio, è andato per i corsi di meditazione. Il viaggio attraversa svariate montagne, siamo a due passi dal confine con il Myanmar, in giro non ci sono ne paesi ne persone se non i clan delle colline. Breve pausa al monastero per informarci su come funziona (possibile prossima meta) e ritorniamo indietro col buio pesto. 160 km sul motorello in totale.

Muuuu

Lod Cave Entrance
Oh Caron non ti crucciare
Myanmar border
E' molto difficile spiegare su un blog quello che ho provato in questo paesino. Nonostante l'alto numero di occidentali qui non ci si sente turisti; mi sembra più di aver trovato una seconda casa se non per il fatto che le persone con cui si lega sono destinate a ripartire. Posso dire che questo posto è ancora autentico; qui gli occidentali non sono visti come soldi con le gambe, inoltre l'isolamento totale del luogo probabilmente eviterà in futuro una sua massificazione come invece accaduto per luoghi simili ma lungo la costa.
Sono costretto ad abbandonare Pai e la Thailandia il 5 novembre poichè il 6 mi scade il visto (e il viaggio è lungo)...ma sarei rimasto volentieri ancora almeno un'altra settimana. Probabilmente tornerò in questo posto per fare due attività: permacultura e meditazione..ma è ancora tutto da vedere.
Ritornare ad essere totalmente soli è dura dopo avere condiviso una settimana con un sacco di persone fantastiche. Sul mio cammino ora mi aspetta il Laos...ed è sempre più difficile mantenere un filo con l'occidente.

Driving Thai Style. Ciaoooo!


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