martedì 19 novembre 2013

5/11/13 - 10/11/13 - Laos del nord

Partenza da Pai direzione confine nord. 7-8 ore di viagggio e dormita in una guesthouse lungo quello che alle prime luci dell'alba si rivela l'enorme fiume Mekong, il maggiore bacino di tutto il sud est asiatico. In mattinata passo il confine e arrivo, dopo alcune lungaggini burocratiche, finalmente in Laos. Devo dire che non so quasi nulla di questo paese non avendo avuto tempo per studiare. So solo che è il paese più povero (e forse autentico) dell'Asia ed il più bombardato in assoluto nella storia. Con mia sorpresa all'arrivo scopro che in Laos è presente un regime comunista a partito unico derivato da quello vietnamese. La falce ed il martello sventolano un pò ovunque dai balconi. Cambio i miei Baht in Kip, la svalutata moneta locale. Risultato: sono milionario senza avere nulla in tasca :) I prezzi inoltre sono abbastanza alti, quasi il doppio di quelli della Thailandia settentrionale.

Milionario senza avere nulla in tasca...maledetti kip

Cucina tipica
Passo il pomeriggio a dormire lungo il fiume e ormai perdo il bus per la prima destinazione: Luang Prabang. Il viaggio di 12 ore è probabilmente il più tosto fatto finora, la strada è solo composta da curve e l'autista spinge di brutto sull'acceleratore. Risultato: anche avendo due sedili a disposizione sbatto la testa di continuo. Lungo la strada non è presente quasi nessuna struttura umana se non alcune capanne in bamboo. La prima tappa è infatti una pisciata sotto le stelle. Arrivo alle 5 di mattina in città, mi unisco a due sorelle canadesi del Quebec, Cynthia e Mylene, e un ragazzo sloveno, Gregor. Fortuna vuole che riusciamo a vedere e partecipare alla mattiniera processione dei monaci buddisti, in cui viene donato cibo a questi ultimi. L'atmosfera è davvero unica.


La città si rivela un piccolo gioiello: particolarmente interessanti il quartiere coloniale francese e i mercati, in cui tutto il cibo e gli stands sono molto più veraci che in Thailandia. Curioso il fatto che ovunque si trovino baguette e croissant, altro interessante francesismo. Nel mercato serale troviamo diversi stands che offrono molte varietà di cibo vegetariano a buffet al costo di 1 euro al piatto, minchia!!! Purtroppo nel resto del Laos il cibo vegetariano è una rarità...molto diffusi invece sono spiedini di carne e pesce, zuppe (sempre carne) e uova.

Mercato diurno
Mercato notturno. Un piatto a buffet costa 1 euro!! (vegetarian!)
Il giorno seguente decidiamo di andare alle cascate di Kuang Si senza aspettarci nulla di chè dopo averne viste già a profusione nell'ultimo mese. Con nostro piacere si rivelano invece veramente impressionanti...probabilmente le più belle che abbia mai visto. Bagno obbligatorio e arrampicata fino la cima della cascata in cui ci godiamo il tramonto e una birra..

Impressive Kuang Si
Decido di unire le sorti del mio viaggio al nuovo gruppo e partiamo insieme alla volta di Vang Vieng. L'idea è quella di attraversare tutto il Laos da nord a sud. Durante il viaggio (altre 6 ore estenuanti di curve...need some rest) mi rendo conto che sia dal punto di vista naturalistico che da quello dei costumi locali (l'occidentalizzazione è minima) il Laos è probabilmente uno scalino sopra la Thailandia anche se quest'ultima, per costi, dimensioni ed accoglienza è migliore. La scelta è dura.
Cercando un pò in rete scopro che Vang Vieng è famosa per il "tubing"... un'attività che prevede di discendere il fiume in 3 ore a bordo di una camera d'aria di trattore e fermarsi in varie tappe a bere alcool per tutto il pomeriggio. Conoscendo gli anglosassoni non mi stupisce leggere che parecchi muoiono affogati o per cazzate fatte da ubriachi marci (ne son morti 27 l'anno scorso). Tentiamo anche noi la pratica ma senza ubriacarci...niente di entusiasmante alla fin fine. Rimedio anche una puntura d'insetto che mi fa gonfiare un dito come un limone oltre a provare prurito in una gamba (?): avanti di antistaminici. La farmacia da viaggio si rivela parecchio utile...

Vang Vieng
Il paesino anche se parecchio turistico rispetto gli standard del Laos risulta tutto sommato carino. Rimediamo un bungalow sul fiume a 4 euro e sfruttiamo anche la tenda delle ragazze. Alla fine rimaniamo per 3 notti. Le serate le passo a mangiare cibo indiano, la mia corrente tendenza gastronomica, a giocare a Uno e bere davanti al fuoco insieme a delle mucche nostre vicine di casa. Di sera serve una maglia, non è cosi caldo qui.

La mucca mamma (qui in movimento veloce..) decide di incornarmi per troppa vicinanza al vitello. Fortunatamente si ferma a 1 metro dal mio stomaco :V
L'avventura più figa la facciamo in una grotta che, pur essendo relativamente standard, presenta un percorso al buio chiuso al pubblico. Proseguiamo con le torce su un terreno particolarmente impervio e disseminato di svariate voragini. Le due canadesi son più spericolate di me :) Al termine della caverna mi magno baguette tofu e finiamo per fare un "Ommm" collettivo al buio. Per tornare indietro ci perdiamo in un enorme campo di riso e abbiamo la fortuna di osservare meglio uno spaccato della società rurale di questo paese: è un salto indietro nel tempo di 100-150 anni, sembra di vedere scene del film "Novecento". Mi metto a suonare una delle peggiori chitarre mai viste in compagnia dei contadini, belle scene :)

In the cave. Ohhh yeah!
Life is still simple...
Piccola riflessione finale: mi rendo conto che questo blog è sempre più "tirato via", nel senso che trovo pochissimo tempo per scrivere riflessioni "profonde" visto che la vita qua mi assorbe completamente. Un appunto lo posso comunque dire: più resto immerso in questa società più mi rendo conto di quanto lo stile di vita locale sia più vicino alla natura umana, pur tra mille distinguo, di quello occidentale. Chissà, forse sarà dura tornare a vivere in un contesto dove nelle strade le persone non si salutano, dove non si vedono animali razzolare liberamente e dove la vita si svolge nascosta all'interno di mura di cemento.

Besos

1 commento:

  1. Cecio...è bellissimo leggerti! Mi sto facendo una full immersion nel tuo blog! ...quando tornerai sarai sicuramente un disadattato,ma sarai felice di esserlo!�� ... Io ci ho messo un anno a riadattatmi,con tanto di crisi....fa parte del viaggio...

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